No al vaccino
Le continue notizie di malori improvvisi nel mondo dello sport, in particolare nel mondo del tennis, ciclismo e calcio, riportano all’attualità le parole di Gigi Becali, proprietario dello Steaua Bucarest, storico club di calcio romeno, che aveva annunciato agli inizi di marzo di voler impedire a tutti i suoi giocatori vaccinati contro il Covid-19 di scendere in campo; una posizione che aveva fatto scalpore, anche se già nota nella sua veste come politico, dichiaratamente contro al vaccino.
Il presidente dello Steaua Bucarest aveva sottolineato riguardo i giocatori immunizzati: “Non sono più in grado di giocare a calcio, rimango senza fiato, temo sia stato il vaccino. Gli atleti perdono le forze dopo la vaccinazione, è scientifico. Sono le persone vaccinate a morire negli ospedali, non chi non ha fatto la dose. Alcuni giocatori restano inerti a causa del vaccino che li indebolisce. Avete visto il Cluj contro il Rapid Bucarest? I giocatori dormivano per terra, sembravano svenire. Tutti gli immunizzati subiscono le stesse conseguenze. Io devo invece tutelare lo stato di salute dei miei calciatori.”
Un esempio su tutti era stato quello di Claudiu Keseru, allontanato dalla squadra dopo aver fatto l’iniezione: “Gli ho detto che non poteva giocare a questi livelli con le conseguenze che provocherà il vaccino sul suo fisico. Gli ho dato dei soldi per lasciarlo andare e non mi sento di avere un contratto con lui. Ovviamente potrà giocare in Romania, ma non per club come la Steaua o il Cluj.”
Cristina Novello – Redazione TIResidenti